Una video installazione interattiva e multicanale che esamina il tema del futuro del lavoro, immaginando come potrebbe sembrare desiderabile un mondo post lavoro. L’accento non è posto nell’immaginare un futuro lontano, bensì su un presente alternativo basato su quello che è possibile già oggi.

In questa installazione l’artista Jennifer Lyn Morone parte dall’affermazione che lo sviluppo accelerato delle tecnologie ha cambiato forse per qualcuno il lavoro, ma non ha aperto la strada a una vita migliore e più sostenibile, come da annunciata promessa (utopica) che lo sviluppo tecnologico un giorno ci avrebbe portato ad un mondo in cui le macchine svolgono tutti i lavori, mentre gli uomini godono nel benestare e nel tempo libero. La videoinstallazione è il risultato ottenuto dalle conclusioni nate da discorsi artistici con esperti del settore delle tecnologie, della politica e della scienza, ma anche dalla collaborazione con i partecipanti ai laboratori dell’immaginazione, di scrittura di storie e scenari sul possibile futuro, ovvero su una realtà di lavoro alternativa rispetto a quella che conosciamo oggi, che si sono svolti a Fiume a giugno 2019. Il pubblico avrà la possibilità di partecipare ai discorsi e allo scambio di contenuti attraverso le live chat rooms, grazie alle quali il progetto continuerà a svilupparsi come un luogo aperto per lo scambio di idee.

Da anni ormai l’artista si occupa del problema inerente alla posizione dell’individuo nel mondo del lavoro contemporaneo. Per tentare di provocare da dentro il sistema economico e legislativo, nel 2014 l’artista ha registrato sé stessa come una corporazione, la Jennifer Lyn Morone™ Inc, ed oggi ne è direttrice, azionista e il suo prodotto principale.