Una mostra nata dal risultato della ricerca collettiva di architetti, ricercatori, hacker e artisti, che illustra come una ricerca del 1971, nella quale Fiume viene vista come zona precursore dell’idea dell’antropocene, possa venir applicata come attrezzo di previsione del futuro del lavoro e della produzione.

Il progetto espositivo Terra Effluviens del designer e storico d’arte Nikola Bojić è basato sulla ricerca Sistematizzazione dei fenomeni dell’ambiente umano, dell’architetto croato Branko Petrović, pubblicata nel 1971, che fa rivivere i diagrammi originali dello studio in un luogo molto specifico, a Fiume. Lo studio è stato pubblicato in Jugoslavia, nel mezzo delle tensioni della guerra fredda, delle numerose visioni tecno-futuristiche dell’epoca e dell’aumento dei problemi ecologici e poi è andato nel dimenticatoio.

Vi sono presentati una trentina di diagrammi spettacolari che offrono una visione nell’esistente intreccio dei sistemi umani, tecnologici e naturali. Petrović ha collegato il suo studio con previsioni tecnologiche, nuove concezioni del tempo e dello spazio e le loro relazioni con la dinamica futura dell’ecosistema planetario, che guardando da una prospettiva contemporanea sembra una visione analitica della crisi dell’ecosistema odierno.

Per la sua specifica storia industriale, che non ha soltanto ridefinito in modo irrimediabile l’ambiente che la circonda e la coscienza delle persone che l’hanno costruita, Fiume figura come un’”area” perfetta per una riflessione critica sul lavoro che va ben oltre i presupposti recenti sullo sfruttamento, la produzione e la crescita esponenziale. Con i suoi sistemi ecologici e una fitta infrastruttura industriale Fiume è servita come campione operativo per l’analisi del termine terra effluviens (che tradotto significa grossomodo “terra dal flusso tossico”), che è stato il tema centrale della ricerca.

Il progetto collega studenti, teoretici, ricercatori, hacker, architetti e artisti in tutta una serie di esperimenti in loco, prassi speculative di design, discussioni, creazioni di prototipi per produrre dati e a ottenere nuove nozioni che danno visione dello stato ecologico del territorio. Collegando così lo studio del 1971 con ricerche teoriche, artistiche e di design contemporanee, la mostra offre una nuova visione dell’influenza dell’umanità sulla Terra, che è talmente forte da far nascere nuovamente la necessità di proclamare una nuova epoca dell’antropocene.

Il progetto prevede anche una pubblicazione con tutti i risultati ottenuti ai vari laboratori, i lavori artistici e i testi scritti per quest’occasione e, naturalmente, la ricerca di Petrović.