Antichità. Strumenti del potere. Disoccupazione. Deindustrializzazione. Immaginazione sociale. Estetica. Femminismo. Film. Industria. Colasso. Non lavoro. Post-lavoro. Solidarietà. Turismo. Utopia. Attraverso l’arte contemporanea.

La Biennale dell’arte industriale è una mostra d’arte contemporanea pensata come un laboratorio sperimentale che prende spunto dalla topografia industriale dell’Istria e di Fiume, e riflette i fenomeni che hanno formato il paesaggio culturale e sociale della regione, concentrandosi sul contesto specifico di tre città: Albona, Pola e Fiume.

In una trentina di lavori di artisti contemporanei croati e stranieri, dei quali parte realizzati per l’occasione,  la Biennale analizza il rapporto tra l’arte e la società, con particolare riferimento alle specificità delle località prese in questione.

Ad Albona parliamo di idee legate alla città sotterranea e all’utopia della deindustrializzazione, a Pola il tema è il film come strumento di potere, l’eredità antica e la deindustrializzazione, mentre a Fiume il rapporto tra lavoro e non lavoro e il concetto radicale del mondo dopo-lavoro che abbandona istantaneamente la dominante ideologia del lavoro.

In questo senso, la III Biennale dell’arte industriale tratterà questioni inerenti a questioni relative alla produzione artistica e culturale, alla cinematografia vista come apparecchio sociale e ideologico, questioni relative al rapporto del potere, della politica e dell’estetica, del (non)potere dell’immagine… Lo sguardo è rivolto alla situazione di degrado dell’infrastruttura di produzione, si interessa alle conseguenze della deindustrializzazione, conta sulle prospettive della solidarietà e del femminismo, valuta i temi di lavoro, le conseguenze dello sviluppo del turismo, della sparizione della produzione industriale, analizza lo stato di tensione e collasso,la possibilità dell’immaginazione sociale e dei suoi potenziali utopici.

La mostra è curata dal team internazionale multidisciplinare: Dean Zahtila (HR), Damir Stojnić (HR), Christian Oxenius (DE/IT), Gerald Matt (AT) i Branka Benčić (HR).