La tavola rotonda si occupa dell’analisi degli interventi artistici complessivi del progetto “III turno” e del rapporto tra le espressioni corpo, lavoro, bellezza e donna.
I due turni tradizionali del lavoro femminili, quello pagato e quello non retribuito, sono tuttora in gran parte presenti e riconosciuti come modelli riconoscibili di funzionamento delle donne nel contesto del mondo del lavoro. Nel progetto il sintagma “terzo turno” viene usato come denominazione per rimediare alle imperfezioni del corpo femminile lavorando su sé stesse, in modo che la donna possa avvicinarsi all’ideale di bello, in base alle aspettative sulla bellezza femminile imposte dalla società. Il terzo turno si riferisce a due segmenti del lavoro femminile e collega l’idea di lavoro e quella del tempo libero, ma ciò che è più importante nel suo ruolo apparentemente frivolo si concentra sul modo specifico in cui influisce sulle vite delle donne.
Nell’ambito del progetto è stata effettuata una ricerca pratica che è durata diversi mesi e che ha coinvolto i centri benessere di Fiume, all’interno dei quali sono state intervistate circa 60 donne. In base al materiale raccolto è nata questa mostra multimediale, di cui è parte integrante anche una pubblicazione che simula un giornale femminile.
La tavola rotonda si occupa dell’analisi degli interventi artistici complessivi del progetto “III turno” e del rapporto tra le espressioni corpo, lavoro, bellezza e donna. Le ospiti sono: Mirjana Adamović (Istituto per le ricerche sociali di Zagabria), Marija Geiger Zeman (Istituto per le scienze sociali Ivo Pilar, Zagabria) e Leonida Kovač (Università di Zagabria, Accademia delle belle arti). Moderatrice: Brigita Miloš (Centro per gli studi di genere della Facoltà di Filosofia di Fiume).