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Era del potere, Notizie

Il giorno della decisione dello ZAVNOH sull’annessione di Rijeka alla Croazia, sul grattacielo di Rijeka e stato installato il Monumento alla Rijeka Rossa

Realizzata l’installazione artistica nello spazio pubblico di cui molto si è scritto e parlato e che, a maggio 2020, è stata rimandata a causa del COVID-19

Domenica 20 settembre, nell’ambito del progetto Capitale europea della cultura, è stata allestita a Rijeka l’installazione artistica di Nemanja Cvijanović “Monumento alla Rijeka rossa – monumento di autodifesa”.

Si tratta di una scultura a forma di una grande stella partigiana a cinque punte, scartata e dimenticata, in cui sono incastonate 2.800 schegge di vetro, che vogliono ricordare i 2.800 combattenti caduti nella battaglia per Rijeka. L’installazione è parte integrante del progetto Tasca rovesciata – interventi artistici nello spazio pubblico organizzato dal Museo d’arte moderna e contemporanea, nell’ambito della direttrice programmatica “L’età del potere”. L’età del potere è la direttrice programmatica di Rijeka 2020 – Capitale Europea della Cultura, che tematizza ed esplora i cambiamenti storici e le attuali manifestazioni di potere.

“Nella sua simbologia primaria, questa stella curva e tronca, comunica il paradosso di un’eredità antifascista rifiutata ma pur sempre “pericolosa”, ma anche rivoluzionaria come simbolo del movimento operaio internazionale e della lotta per una società più giusta”.  N.C.

Il monumento alla Rijeka rossa (Crvena Rijeka) è stato installato il 20 settembre, il giorno in cui, dopo la capitolazione dell’Italia nel 1943 (8 settembre 1943), il Comitato esecutivo dello ZAVNOH ha preso la decisione, poi confermata nella sessione dello ZAVNOH a Plaški, sull’annessione di Rijeka, dell’Istria, di Zadar e delle altre terre occupate dall’Italia nella Seconda guerra mondiale alla madrepatria croata. La scultura rimarrà installata dal 20 settembre al 4 ottobre 2020.

Installata in cima al Grattacielo di Rijeka, questa installazione artistica prende spunto dalla stella rossa collocata nello stesso luogo nel 1945. Fuori portata e rivolto al cielo, questo monumento di autodifesa apre la questione dell’invito nel tessuto della città di un ospite (non) desiderato (stella a cinque punte), la questione del difensivismo come eterno compagno dell’attacco all’indesiderato e del circolo vizioso creato da tale rapporto.

Il paradosso di un’eredità rifiutata ma pur sempre “pericolosa”

L’artista Nemanja Cvijanović ha realizzato il suo lavoro consapevole della tendenza all’abbandono selettivo, ma anche sistematico, dei monumenti storici che rimangono dimenticati e distrutti. Le schegge di vetro rosso prevengono simbolicamente il vandalismo in cui la stella a cinque punte può potenzialmente perire e offrono al monumento la possibilità di difendersi da solo dalla distruzione e dall’oblio. La stella curva e tronca nella sua simbologia primaria comunica il paradosso dell’eredità antifascista rifiutata, ma pur sempre “pericolosa”, al contempo rivoluzionaria, come simbolo del movimento operaio internazionale e della lotta per una società più giusta.

Vorremmo ricordare che quest’installazione artistica, che doveva essere inaugurata lo scorso 3 maggio in occasione della Giornata della liberazione di Rijeka, aveva suscitato, già allora, grande interesse mediatico e numerose reazioni da parte del pubblico, di singole persone sui social network, ma anche dei politici che, avvalendosi di quest’installazione artistica ed esprimendo le proprie opinioni al riguardo, hanno voluto esporre le proprie opinioni politiche. 

In questo contesto previsto, l’artista, collocando la sua installazione nello spazio pubblico, apre la questione sulla possibilità che il simbolo curvo e tronco possa rimanere parte dell’identità della città, in quanto la curvatura della stella tematizza e simboleggia la posizione dell’antifascismo nei tempi moderni. In particolare, può una stella che fa parte del nostro patrimonio culturale rimanere parte della nostra identità, indipendentemente dalla nostra opinione in merito? Può difendersi da sola dal revisionismo storico sfidandolo?

Il monumento di cui oggi più che mai abbiamo bisogno

Il curatore e critico italiano Giacinto Di Pietrantonio, che l’anno scorso ha invitato l’artista Nemanja Cvijanović alla Biennale “Autostrada”, in Kosovo, commentando la sua installazione artistica, ha detto tra l’altro: “Nel suo essere immagine congelata del passato e del presente, questo lavoro diventa necessario nel tempo caotico in cui le libertà democratiche sono messe in discussione. Ci ricorda che non dobbiamo mai smettere di lottare per il nostro essere civilizzato (…). È un monumento di cui oggi, più che mai, abbiamo bisogno”.

Ed è proprio il giorno in cui è stato installato il Monumento alla Rijeka Rossa di Cvijanović che può completare al meglio le parole del curatore italiano Di Pietrantonio. Infatti, in quella data, il 20 settembre 1943, lo ZAVNOH il cui comitato esecutivo era presieduto dallo scrittore Vladimir Nazor, prese la Decisione sul ritorno di Rijeka alla Croazia. 

Questa decisione ha dichiarato nulli tutti i contratti, patti e convenzioni stipulati fra i vari governi panserbi di allora e l’Italia, fra i traditori del popolo croato e i governi italiani, in base ai quali le terre croate sono state cedute all’Italia. La Decisione dello ZAVNOH dichiara che “tutte le regioni croate menzionate, vale a dire l’Istria, Rijeka, Zadar, le parti annesse del litorale croato, Gorski Kotar, Dalmazia e tutte le isole dell’Adriatico (comprese le isole di Lastovo, Cres, Lošinj e altre), vengono annesse alla madrepatria, la Croazia.” Inoltre, la presente decisione garantisce l’autonomia alla minoranza nazionale italiana che vive in queste regioni.

L’antifascismo contemporaneo, che include le libertà democratiche e la lotta per i diritti umani come traguardo di civiltà sociale, basa il suo presente sull’antifascismo storico. Pertanto, sono di essenziale importanza il simbolismo della data di collocamento di quest’installazione artistica a Rijeka e il ricordo del fatto storico dell’annessione di Rijeka alla Croazia nel periodo storico menzionato segnato dalla lotta antifascista.

Nemanja Cvijanović – artista fiumano che espone in prestigiosi eventi mondiali

L’artista Nemanja Cvijanović si è laureato a Venezia alla Scuola di Pittura dell’Accademia di Belle Arti e ha conseguito il dottorato in progettazione e design alla Facoltà di Design e Arti dell’Istituto Universitario di Architettura, sempre a Venezia.

Le sue opere mettono in discussione temi sociali e politici, stabilendo connessioni con eventi del recente passato, rivelando un artista affascinato dal fenomeno della memoria collettiva.

Sottolineando la posizione di responsabilità e consapevolezza nei confronti delle anomalie della società moderna, l’artista introduce gli osservatori nel rapporto intrigante nei confronti della memoria, dei cambiamenti dei sistemi di valori, della propaganda, del consumismo e dei mass media. 

Cvijanović può vantare numerosi premi, partecipazioni a prestigiosi eventi artistici mondiali, mostre e programmi di residenza da Roma a Vienna. Finora ha partecipato a circa trecento mostre internazionali in Europa e negli Stati Uniti, ma anche in Guatemala, Cina e Corea del Sud. Ha inoltre collaborato con gallerie straniere. Con la galleria italiana T293 di Napoli, ha esposto in diverse fiere di arte contemporanea di profilo internazionale, come “Artissima 11”, “Artissima 12”, “Artissima 13”, a Torino in Italia, e “Liste 05” e “Liste 06” nonché “ART BASEL” a Basilea in Svizzera, “Art feir” ad Anversa in Belgio e “Fiac” a Parigi in Francia. Con la galleria slovena ŠKUC è presente alle fiere d’arte contemporanea, e molte delle sue opere si trovano oggi in collezioni private croate, francesi, italiane e svizzere, oltre che nelle collezioni museali.