Si tratta di un intervento artistico dedicato all’ospitalità di Crikvenica, alle donne che hanno partecipato alla produzione e allo scambio del sale, nonché un hommage a Zdenko Kolacio, autore del monumento a Vladimir Nazor.
Un intervento artistico nel parco davanti all’albergo Miramare dedicato alla storia di Cirquenizza del secolo scorso. È questa l’idea concettuale dell’artista Ilona Németh, che assieme all’architetto Marián Ravasz realizzerà il progetto che si basa su tre aspetti: l’ospitalità di Cirquenizza, il ricordo delle donne che hanno partecipato alla produzione locale e allo scambio del sale e un hommage al monumento già esistente.
Cirquenizza è sempre stata coinvolta nel turismo ed è sempre stata ospitale con i suoi visitatori, sia nel momento in cui, in varie fasi critiche del XX secolo, ha accolto gli sfollati e gli immigrati, sia nell’accoglienza delle persone che raggiungevano la località per motivi di salute o riposo. Una conferma storica della tradizione turistica di Cirquenizza sono alcuni alberghi costruiti ancora all’epoca della Monarchia austro-ungarica, come gli hotel Miramare e Therapia, che per la bellezza dei loro edifici arricchiscono la veduta sulla città.
Oltre all’ospitalità, gli autori desiderano rendere onore a una situazione specifica insorta nel corso della II Guerra mondiale. A quel tempo a Cirquenizza le donne hanno dovuto sostituire gli uomini che partivano per il fronte. Per assicurare cibo e altri prodotti per le proprie famiglie, lo pagavano con il sale estratto dal mare. Questo ricordo è ancora vivo a Cirquenizza e viene tramandato da generazione a generazione.
Gli autori renderanno anche un hommage al già esistente monumento dedicato allo scrittore e politico croato, Vladimir Nazor. Si tratta di una scultura astratta a forma di fiore, realizzata da Zdenko Kolacio nel 1973, un esempio dello stile monumentale jugoslavo che unisce il contesto storico e il concetto artistico moderno.
Di fronte all’hotel Miramare, gli autori hanno progettato l’allestimento di un monumentale tavolo in calcestruzzo bianco con sedie, immaginato come simbolo di ospitalità e luogo di incontro dove comunicare e condividere pensieri. A questo proposito, il tavolo e le sedie in calcestruzzo sarebbero diventate un luogo di discussioni private, di riposo, di condivisione di storie locali coi turisti ma allo stesso tempo anche un monumento commemorativo dedicato alla popolazione locale. L’installazione artistica sarebbe stata composta anche da grossi grumi di salgemma posizionati su calcestruzzo levigato.
In collaborazione con la squadra di produzione Lungomare Art, il team artistico ha creato una dettagliato progetto d’autore finale che, insieme alla rilevante documentazione tecnica, è stata consegnata alla Città di Cirquenizza. Stando alla decisione della Commissione per la Cultura del Consiglio cittadino della Città di Cirquenizza, il progetto finale è stato rifiutato ed è escluso dal bilancio della Città di Cirquenizza per l’anno 2020, per cui è stata disabilitata la realizzazione dell’installazione artistica.