Il progetto

Nel 2020, anno in cui la Croazia presiede il Consiglio dell’Unione europea, il più grande porto croato, Fiume, sarà il centro di un ricco e importante programma artistico-culturale nazionale e europeo e ospiterà i migliori e i più interessanti artisti della scena culturale mondiale, europea e croata. In questo stesso anno Fiume è Capitale europea della cultura.

Ubicata al centro degli influssi mediterranei, centroeuropei e dell’Europa orientale, negli ultimi cent’anni Fiume si è sviluppata passando per addirittura sette stati. Ricordando un po’ l’Europa in miniatura, è diventata un luogo dove la vita è molto dinamica, una città aperta e dalle idee progressiste dove da sempre tutti sono i benvenuti.

Nel 2020, nell’ambito del progetto Capitale europea della cultura, Fiume costruisce e inaugura nuovi edifici e siti culturali cofinanziati dai mezzi ottenuti dai fondi UE e presenta oltre 600 eventi artistico-culturali, alla cui realizzazione partecipano 250 organizzazioni ed enti culturali croati e 40 Paesi europei e mondiali.

Che cos’è la CEC?

CEC – Capitale europea della cultura, è un prestigioso titolo e progetto europeo che prevede la riqualificazione degli edifici culturali e un ricco programma artistico-culturale che si protrae per un anno intero.

Riqualificazione dei palazzi

Che cosa viene rinnovato, costruito e rimesso a posto nell’ambito del progetto Fiume 2020 – CEC?

Programma culturale

Coraggio, singolarità, progressività e ambizione: sono questi i valori che si intrecciano nel programma concettuale del “Porto delle diversità” e che si riflettono nei vari eventi programmatici.

Progetto di affiliazione

Nell’elenco dei co-organizzatori, dei co-produttori e degli altri partner inclusi nell’organizzazione del programma culturale, ci sono più di 250 organizzazioni con sede in Croazia o all’estero. A queste si aggiungono numerosi cittadini che hanno aderito al progetto nelle forme più svariate, come pure i diversi patrocinatori.

Eredità del progetto

Fiume ha aderito al progetto Cec dopo un’attenta riflessione, avviata già in fase di candidatura, tanto sulla sua trasformazione fisica quanto sul programma artistico-culturale e sul contesto della futura offerta culturale che verrà presentata in città e alle persone che continueranno a sviluppare tale offerta anche dopo il 2020.