La scultura provvisoria di fieno vicino al Corso si configura quale inizio simbolico della raccolta nell’anno della Capitale europea della Cultura. L’installazione di Ivan Kožarić Covone di fieno del 1996, trova posto a Fiume, dopo Ragusa (Dubrovnik) e Zagabria, subito all’inizio del 2020, quale avvio simbolico della raccolta della creatività artistica in un anno ricco di eventi culturali.
Trasferito fuori dal suo ambiente naturale, dallo spazio del circondario suburbano di Fiume, e dalla stagione in cui ha luogo la raccolta, il fieno avvolto attorno al bastone centrale fa la sua comparsa come un magico totem nello spazio pubblico della piazza della 128a Brigata dell’Armata croata, quale elemento che fa presagire la ruralità accanto al simbolo principale dell’urbanità, il Corso fiumano.
Nella pausa tra l’Avvento e il Carnevale, Kožarić realizza la sua scultura provvisoria con un materiale non convenzionale, creando un evento artistico nel quale, quasi con un principio alchemico, trasforma una cosa semplice in una di valore. In contrasto con i materiali solidi, immobili, dello spazio circostante introduce la consistenza e quindi anche l’odore del fieno nel bel mezzo dell’inverno, la sua caducità e transitorietà, confermano così il suo senso infallibile per gli spazi e la capacità di giocare con i simboli e i punti fermi cittadini.
Posto al centro di una piazza dal nome emblematico, il covone di fieno non ha alcun valore d’uso e diviene un “punto di agopuntura” cittadino, un luogo che ci permette di comprendere il rinnovo ciclico della natura e quindi della vita. Il minimalismo, la sintesi e l’espressione concisa associati al materiale modesto e alla forma semplicistica, sono la pluriennale ricetta di Kožarić per l’invio di un messaggio artistico stratificato, dal massimo impatto visivo. Visto che le reazioni dei passanti sono parte integrante dei lavori di Kožarić, resta da vedere come i fiumani recepiranno l’ospite inconsueto.