Allenamento per ricordare le esperienze politiche e il lascito visivo del passato collettivo.
La performance Jugo Yoga invita i cittadini e i passanti a unirsi alla realizzazione di una coreografia nella quale le pose degli eroi partigiani, riprese ai monumenti pubblici, s’intrecciano con i movimenti degli allenamenti, quali le posizioni yoga ed esercitazioni simili.
Le pratiche quotidiane indirizzate al corpo e allo spirito del singolo, s’inseriscono in un allenamento di gruppo, nel quale il corpo si ricorda delle esperienze politiche e del lascito visivo del nostro passato collettivo. Sfogliando il libro dei ricordi biografici, si passa dall’esperienza dei rally all’epoca del socialismo alla caduta del Muro di Berlino, al crollo del comunismo, per finire con la guerra che ha poi insanguinato i Balcani. In questo contesto l’artista si appropria del linguaggio simbolico dell’ambito privato e di quello pubblico per contrassegnare le manifestazioni visive che stanno alla base del dialogo tra l’individuale e il collettivo. Accompagnati dalle note delle canzoni rivoluzionarie e dagli slogan politici, il pubblico e gli esecutori si fondono in un corpo collettivo nell’ambito di una resa dei conti fisica con il passato e la contemporaneità.