Lo spettacolo mette a confronto due visioni – la visione dell’aviatore e della facilità e la visione delle limitazioni della vita umana. Viene eseguito in una località specifica come la piana di Grobnico in quanto vi convivono l’ideale modernistico di velocità e l’ambiente naturale.
La première dello spettacolo avrà luogo a luglio 2020 in una località specifica come la piana di Grobnico, circondata dall’automotodromo, dall’aeroporto, dall’autostrada, dalla pista di carting, dagli scavi e dall’elettrodotto ad alta tensione. È stata scelta, appunto, la piana di Grobnico perchè racchiude tutti gli ideali della modernità dei quali il BADco. si occupa nella trilogia: l’infrastruttura di velocità, le comunicazioni, l’elettrificazione, un rapporto visionario verso la facilità e le costruzioni, il tutto fuso con un ambiente naturale vivo e ben salvaguardato. Pertanto, questa location fa rivivere in un modo molto interessante la convivenza tra l’ideale modernistico di velocità e l’ambiente naturale, non urbano
Lo spettacolo mette a confronto così due visioni – la visione dell’aviatore, dell’uomo semplice e la visione delle limitazioni della vita umana.
Il titolo Il lavoro del panico corrisponde al titolo della traduzione croata del libro La città del panico del teoretico e filosofo Paul Virilio (FR).
Finché il terrorismo produce eventi in forma di incidenti, per l’annullamento della continuità, il lavoro di sicurezza produce un annullamento doppio, una negazione della negazione, quasi un intervento estetico sulla superficie della città trasparente. Una città troppo illuminata e troppo supervisionata, ma anche una città dove il panico nasce dal controllo degli spazi pubblici, dalla delimitazione dei gruppi sociali, dalla chiusura nei confronti degli immigrati e dalla redistribuzione dei corpi nello spazio.