Supponendo che gli occhi del mondo siano stati scavati, il programma pone le seguenti domande: come può la letteratura, e l’arte in generale, delineare, anche nell’oscurità, i percorsi che impediscono di emergere al volto mostruoso della storia? Quali sono i gesti di solidarietà della letteratura contemporanea?
Il recupero della capacità di immaginare è il programma artistico ideato dalla scrittrice Adania Shibli (PS) e dalla programmatrice letteraria Miljenka Buljević (CRO).
Il programma si basa sull’avvertimento di Daša Drndić che “non esistono piccoli fascismi“ e che le persone “ spesso scavavano gli occhi l’un l’altro e che ancor oggi lo fanno, ma in grande segretezza“. Le ondate fasciste che avanzano in tutta Europa e altrove, spinti soprattutto dalla crisi economica, danno la colpa alle migrazioni e costantemente costruiscono la loro ideologia su un immaginario “altro“, indifferentemente se europeo, arabo, rom, musulmano, ebreo o mediterraneo. Grandi processi migratori verso l’Europa occidentale li stanno vivendo soprattutto i Balcani e i Paesi arabi, dove molto spesso le persone scappano non solo per costruirsi una vita migliore, ma anche per evitare la morte.
In queste due giornate giungeranno a Fiume scrittori provenienti da diversi Paesi arabi, dell’Europa occidentale e dai Paesi balcanici, che parteciperanno a lezioni, concerti, proiezioni di film e letture. Alcuni di loro sono il poeta yemenita Galal Alahmadi, la scrittrice tedesca di romanzi gialli, scenarista e regista Merle Kröger, lo scrittore egiziano Haytham el-Wardany, l’antropologo iraniano Shahram Khosravi, l’autore di Tuzla Damir Avdić, nonché le scrittrici croate Ivana Peruško i Tea Tulić.