A causa della pandemia causata dal virus e l’impossibilità di portare avanti programmi culturali e artistici per un periodo che attualmente non è possibile determinare, temporaneamente viene interrotta la maggior parte delle attività legate al progetto Fiume – Capitale europea della cultura 2020. È stata redatta una proposta per la gestione del progetto nelle condizioni di crisi. La società RIJEKA 2020 continuerà a svolgere i compiti necessari con un numero minimo di dipendenti al fine di pagare gli obblighi legati ai programmi che hanno avuto luogo fino ad adesso e preparare quei programmi che potranno essere organizzati una volta revocate le misure di isolamento. La proposta di piano redatta dalla Città di Fiume e dalla società RIJEKA 2020, è stata inviata ieri al Ministero della Cultura e alla Regione litoraneo – montana e serve come base per ulteriori colloqui sull’attuazione del progetto.
FIUME, 17 aprile 2020 – La pandemia causata dal coronavirus ha colpito in modo grave l’intero mondo, cambiando profondamente il modo in cui viviamo e costringendo la gente all’agitazione e alla ritirata, all’isolamento e all’evitazione di contatti sociali. In prima linea, nel lavoro di tutti i governi nazionali e di tutti i livelli di governo sociale si trova la protezione della vita umana e della salute dell’umanità. Indirettamente, le conseguenze di questa pandemia sull’economia sono incomprensibili, e quindi molte e varie attività sociali subiscono l’onere di questa crisi e continueranno a subirle. La cultura non è esclusa da questo stato di emergenza, è nemmeno il progetto Capitale europea della cultura.
Quello che per ora è certo è il fatto che le risorse di bilancio pianificate per l’attuazione del programma CEC saranno diminuite in quanto diminuiscono i redditi dei bilanci pubblici a causa delle misure adottate nel contesto della pandemia causata dal virus. Per questo motivo è stata redatta la proposta di piano per la gestione del progetto CEC nelle condizioni di crisi che include due fasi. Nella prima fase, la società RIJEKA 2020, istituita per la preparazione e l’attuazione del programma CEC, continuerà a svolgere i compiti necessari con un numero minimo dei dipendenti al fine di pagare gli obblighi legati ai programmi che hanno avuto luogo fino ad adesso e preparare quei programmi che potranno essere organizzati una volta revocate le misure di isolamento. La proposta di questo piano che hanno redatto congiuntamente la società RIJEKA 2020 e la Città di Fiume come titolare del progetto Capitale europea della cultura, è stata inviata ieri al Ministero della Cultura e alla Regione litoraneo – montana. Questa proposta serve come base per ulteriori colloqui sull’attuazione del progetto.
Una notevole riduzione dei dipendenti e di altri costi della società RIJEKA 2020
Al fine di evitare la generazione delle perdite della società RIJEKA 2020 durante il periodo in cui il programma è temporaneamente disabilitato, è stata presa la decisione di interrompere la cooperazione con 59 dipendenti, garantendo loro la possibilità di tornare ai posti di lavori esistenti quando saranno create le condizioni e la necessità di svolgere certe attività. Si tratta di un team composto principalmente da persone giovani, intelligenti ed energiche che, durante gli anni di preparazione di questo progetto, hanno acquisito conoscenze specialistiche e una vasta esperienza nel campo del management culturale e delle attività correlate come finanze, marketing e comunicazione. Sebbene questa misura di risparmio sia temporanea e in vigore fino alla ripresa delle attività programmatiche, questo è un duro colpo causato dalla crisi COVID 19 direttamente al cuore del più grande progetto culturale europeo e croato.
Emina Višnić, direttrice del progetto CEC, dichiara in quest’occasione:
– Nelle ultime settimane, abbiamo lavorato intensamente per riorganizzare il progetto e rimodellare il programma completo preparato per il 2020, nel contesto della crisi causata dalla pandemia. Insieme alla Città di Fiume, titolare del programma CEC, abbiamo esaminato diversi scenari e opportunità e redatto una nuova proposta per il piano di attuazione del progetto, che ieri abbiamo inviato ai partner e co-finanziatori principali, il Ministero della Cultura e la Regione litoraneo montana. Il piano è composto da due fasi. La prima fase, già in corso, comprende una serie di misure necessarie per adattarsi alla crisi causata dalla pandemia che ha temporaneamente impedito di svolgere la maggior parte delle attività legate al progetto CEC. Allo stesso tempo, questa è anche la preparazione per la seconda fase, in cui prevediamo di continuare ad attuare parte del programma nel quadro che accorderemo con i nostri partner strategici. Sfortunatamente, siamo stati anche costretti a prendere misure difficili, che non abbiamo potuto evitare. Quindi, viene attuato il processo di riduzione del numero dei dipendenti a un necessario, più ristretto team, mentre agli altri dipendenti dovrà essere assegnato il licenziamento, con la possibilità di tornare al lavoro quando saranno create le condizioni. In questa occasione vorrei esprimere loro la nostra gratitudine e il nostro rispetto. Speriamo che tutti noi velocemente supereremo la crisi insieme e che la maggior parte del nostro personale sarà in grado di tornare al lavoro e continuare a lavorare con vigore, insieme ai nostri partner e molti cittadini, sul rimodellato programma CEC. Siamo inoltre in comunicazione con la città di Galway, che condivide il destino di Fiume, la città che oltre alla nostra città è stata costretta a sospendere una parte significativa delle sue attività e a minimizzare ulteriormente il suo team.
Solo un numero limitato del personale sarà impiegato presso la società RIJEKA 2020 per completare il lavoro e il pagamento degli obblighi finanziari legati ai programmi e ad altre attività attuate entro la metà del mese di marzo, nonché varie attività necessarie legali, finanziarie e amministrative. Inoltre, questa composizione più ristretta continua a lavorare sui programmi, sulla loro trasformazione e sull’adattamento a nuove condizioni, ovvero sulla preparazione per l’attuazione quando questo sarà possibile. Segue, inoltre, una serie di colloqui con numerosi partner programmatici, artisti e altri collaboratori, al fine di realizzare ulteriormente parte del progetto CEC e mantenere contatti con i partner e le istituzioni europee, continuando nel frattempo a realizzare I progetti dell’UE che sono parte integrante del progetto CEC.
La comunicazione con il pubblico e i media, di seguito, sarà organizzata attraverso il Servizio per le relazioni con i media della Città di Fiume, mentre la società RIJEKA 2020 pianifica di stabilire collaborazioni necessarie per la produzione di contenuti online per il sito web e le reti sociali del progetto. Finora, nell’ambito del progetto sono stati ormai iniziati notevoli risparmi sotto forma di cancellazione dei lavori e servizi che non sono necessari nelle nuove circostanze. Inoltre, sono stati interrotti i pagamenti dovuti per contratto con partner esterni per lavori che non possono essere eseguiti durante il periodo in cui è stato sospeso lo svolgimento del programma. Le attività legate alla cooperazione internazionale sono state cancellate. Parte dei vani commerciali è stata chiusa e altri costi materiali e generali sono stati ridotti. I risparmi saranno, inoltre, seguiti da misure di riduzione dei salari per il team ristretto dei dipendenti e dirigenti aziendali.
Ivan Šarar, a capo del Dipartimento per la cultura della Città di Fiume dichiara:
– Oltre che nella società Rijeka 2020, sarà sospesa la cooperazione con alcune persone nelle istituzioni culturali della Città che sono state assunte per l’attuazione del programma CEC. In quest’occasione, desidero esprimere la mia gratitudine a tutti i membri del team operativo del progetto CEC, capeggiato dalla direttrice, per l’enorme quantità di lavoro che è stato fatto nella preparazione del progetto e nella sua attuazione. Tutti i dipendenti della società Rijeka2020, nonché i collaboratori delle istituzioni e numerosi collaboratori esterni, con grande sforzo hanno preparato il terreno affinché Fiume diventasse una città migliore. Abbiamo avuto, e forse non sospettavamo, una breve luna di miele CEC all’inizio del progetto, abbiamo mostrato la natura intransigente della cultura fiumana, croata ed europea. Purtroppo, adesso non possiamo procedere conforme al piano, ma a causa della conoscenza e dell’esperienza che abbiamo acquisito negli ultimi anni, sono sicuro che presto avremo l’opportunità di mostrare cosa possiamo fare.
Obersnel: Noi non rinunciamo al progetto CEC, però dobbiamo percepirlo in un nuovo modo
Vorremmo ricordarvi che Fiume, come titolare del progetto CEC, ha preparato un programma culturale e artistico, che nel 2020 avrebbe dovuto presentare la cultura croata in Europa, e avvicinare un certo numero di artisti europei e mondiali a Fiume e all’area più ampia della Regione litoraneo – montana e avvicinare l’attuale cultura europea al pubblico domestico. Basato su sette linee programmatiche, il progetto Fiume CEC nei programmi preparati porta messaggi sull’accettazione della diversità, sulla necessità di uno scontro coraggioso con periodi di potere e temi storici fiumani ed europei, e guarda al futuro di Fiume e dell’Europa. Attraverso singoli programmi, viene anche considerato il futuro del lavoro nel periodo di rapidi cambiamenti e nuove tecnologie, e il progetto ha anche offerto nuove soluzioni architettoniche temporanee vicino al mare e al fiume Rječina, la cui idea è quella di rivivere spazi abbandonati e intoccabili nel centro cittadino attraverso una trasformazione temporanea. Per bambini sono stati pianificati teatri, mostre, festival, laboratori creativi e altri eventi. Nell’area più ampia della Regione litoraneo montana sono state attivate 27 comunità dei cittadini e abitanti, che hanno preparato i loro programmi e avviato la collaborazione con 27 città, comuni e organizzazioni europee. Nell’area del Quarnero, con la creazione di opere d’arte permanenti, è previsto un percorso turistico e culturale della Capitale europea della cultura. Tuttavia, tutti questi programmi sono temporaneamente fermi e la decisione su cosa si può fare e quando e in quale forma potrà essere realizzato è ancora in attesa.
Vojko Obersnel, il sindaco di Fiume, la prima città croata titolare del progetto Capitale europea della cultura, in relazione con questa situazione e le misure prese ha comunicato:
– Siamo fermati nel momento in cui nel campo della cultura e dell’arte dobbiamo ancora dimostrare pienamente il nostro legame con la ricchezza della diversità e l’unità con l’Europa nei messaggi di accettazione, libertà e apertura. Purtroppo, al posto della cultura e delle manifestazioni che dovrebbero portare l’ampiezza della vista dal Porto della diversità, la pandemia causata dal virus che ha paralizzato il mondo, ha preso il ruolo principale. Siamo costretti a prendere decisioni dolorose, ma esse rappresentano attualmente l’unico comportamento possibile nel monitoraggio responsabile di questa crisi. Non abbiamo rinunciato e non rinunciamo al progetto CEC, pertanto dobbiamo considerarlo in un nuovo modo. In questo contesto, vorrei ricordare l’idea originale con cui Fiume ha accesso alla candidatura e ha vinto il titolo CEC per l’eredità inestimabile del progetto, che non si manifesta solo nelle strutture infrastrutturali. Le conoscenze, le competenze, l’impegno e gli sforzi di tutti i membri del team della società Rijeka 2020 sono assolutamente preziosi e notevoli e tanto più difficile la decisione che ho dovuto prendere, ma spero e credo che tutti i membri del team attuale che sono pronti per l’ulteriore cooperazione, saranno nuovamente invitati al progetto quando le circostanze consentono la realizzazione di parte del programma.
Program rivisto, l’arco temporale e il quadro finanziario della realizzazione – per ora sconosciuti
Viste le circostanze straordinarie che hanno fermato l’attuazione del programma CEC, il sindaco di Fiume ha deciso a marzo di istituire un organo programmatico incaricato di rivedere il programma complessivo e di comunicare con i partner coinvolti nell’attuazione del progetto. È stata eseguita un’analisi del programma complessivo, sono stati definiti gli obiettivi e i criteri del programma, nonché un elenco indicativo dei programmi che potrebbero essere realizzati e nuovi piani finanziari. Tuttavia, il quadro finanziario deve ancora essere concordato con i principali co-finanziatori, la Città di Fiume, il Ministero della Cultura e la Regione litoraneo montana, e il calendario dovrebbe essere adattato alle misure epidemiologiche del Comando nazionale e regionale della protezione civile.
Sostanzialmente, i criteri in base ai quali il programma si adatta sono tecnici e tematici. In questo senso, sono state prese in considerazione la fattibilità dei singoli programmi e i livelli di fondi finora investiti nella preparazione, ovvero il grado di preparazione dei singoli programmi per la realizzazione. I programmi tematici sono stati affrontati attraverso la prospettiva dell’eredità che portano in termini di eredità materiale o immateriale del progetto CEC, in particolare per quanto riguarda il lavoro con i cittadini di Fiume e gli abitanti attraverso la Regione litoraneo montana. Inoltre, viene considerata particolarmente l’importanza dei singoli programmi per il mantenimento della scena culturale domestica, ovvero i programmi che coinvolgono artisti indipendenti domestici, produzioni da associazioni culturali, organizzazioni artistiche e attori nelle industrie culturali e creative, che sono maggiormente colpiti da questa crisi. Nello stesso modo, è stata presa in considerazione l’importanza del lavoro delle istituzioni culturali locali e l’importanza dei programmi per i messaggi generali del progetto CEC e il loro potenziale per creare un’atmosfera positiva nella società e il loro contributo al collegamento della gente dopo l’isolamento e le misure epidemiologiche.
Emina Višnić, direttrice del progetto CEC, ha detto di questa parte del lavoro:
– È molto difficile, dopo anni di un’attenta pianificazione e progettazione di un progetto così impegnativo, fare una revisione completa di tutto in solo poche settimane, per affrontare il fatto che alcuni programmi non potranno mai essere realizzati, così come l’incertezza per quanto riguarda le possibilità e i tempi di realizzazione di molti altri programmi. Abbiamo fatto il meglio che potevamo, tenendo anche conto del fatto che, preservando certi programmi, preserviamo anche la scena culturale domestica e la produzione creativa domestica. In questo momento, questa è una delle nostre responsabilità nella situazione che sta accadendo. Attraverso la revisione del programma, oltre alla cancellazione di alcune parti, abbiamo anche offerto la possibilità di introdurre nuovi programmi che saranno tematicamente correlati alla crisi del COVID 19, perché se qualcuno, quindi la cultura e l’arte hanno il potenziale per anticipare una nuova era in arrivo dopo questa epidemia e offrire una prospettiva su nuovi modi di stabilire relazioni sociali. È fondamentale rendersi conto ora che il progetto CEC, sebbene possa non raggiungere tutti gli obiettivi previsti, può certamente svolgere un ruolo significativo concentrandosi sugli impatti sociali del progetto, sulla comunità locale e sulla scena culturale locale. Allo stesso tempo, non si deve trascurare il fatto che il progetto CEC può avere un ruolo importante per il turismo croato, offrendo contenuti e messaggi che aiuteranno a tornare visitatori nelle nostre città, alla nostra costa e isole. Infine, anche se il mantenimento della dimensione europea del progetto sia molto aggravato, spero che le istituzioni dell’Unione europea riconoscano l’importanza non solo del progetto CEC, ma della cooperazione culturale europea in generale, come promotore del risveglio del senso di appartenenza alla cittadinanza e solidarietà europea, di cui avremo molto bisogno una volta che la pandemia sarà in ritiro e a tal fine fornire misure finanziarie specifiche.
La dimensione europea del progetto
Oltre all’ulteriore lavoro sul progetto al fine di mantenere parte del programma durante il 2020, quando consentito dalle misure antivirus, Fiume, in comunicazione con la città irlandese Galway, ha lasciato aperta la possibilità di realizzare parte del programma nel 2021, parallelamente ai programmi di altre capitali.
Tuttavia, le istituzioni dell’UE devono assumere un atteggiamento formale al riguardo, poiché non si tratta solo di una questione tecnica dell’estensione di tempo, ma anche della questione di mantenere la dimensione europea del progetto nelle condizioni in cui non è possibile viaggiare e nel contesto di una probabile riduzione dei bilanci nazionali per i programmi di entrambe le città titolari del programma CEC nel 2020. In tal senso, sarebbe necessario che le istituzioni europee creino incentivi per la cooperazione culturale a livello europeo se questi progetti devono mantenere una forte dimensione europea. Dobbiamo tenere conto che i progetti CEC a livello culturale contribuiscono maggiormente a rafforzare l’identità europea, al senso di appartenenza e alla solidarietà a livello europeo e questi valori saranno importanti per superare le numerose conseguenze sociali della crisi.
Alla luce di quanto sopra, il pubblico sarà informato tramite i media di ogni ulteriore decisione e piano strategico in merito all’ulteriore sviluppo del progetto Fiume CEC.