La cucina delle diversità

Indirizzi programmatici
Il fulcro tematico dell’unità Cucina delle diversità è costituito dalle minoranze (nazionali, di genere… ), dal fenomeno delle migrazioni e dall’attivismo. Queste tematiche vengono trattate in vari modi attraverso manifestazioni di carattere musicale, letterario e gastronomico, come pure sportive, le arti visive e festival.

La diversità come fattore di collegamento

L’unità Cucina è composta da programmi di carattere inclusivo. È incentrata su combinazioni inusuali di musica, gastronomia, arte e attivismo, creando uno spazio per la condivisione di idee, abitudini e pregiudizi.

Nonostante il fatto che tutta la ricchezza del programma artistico-culturale di quest’unità programmatica emergerà solamente nel 2020, questo contenitore di Capitale europea della cultura funziona in effetti fin dal 2017, quando si è svolto per la prima volta Porto Etno – festival di world music e gastronomia, celebrando la ricorrenza della Giornata dal migrante.

L’impianto tematico di Cucina è basato sulle minoranze e l’inclusione e rende omaggio alle culture delle diverse minoranze e alle sottoculture: nazionali, etniche, religiose, di genere, minoranze in base a differenze mentali, fisiche, di età o stili di vita.

Da Fiume all’Unione europea – la differenza come fattore di collegamento

Fiume ha conseguito il titolo di Capitale europea della cultura all’insegna del motto “Porto delle diversità”, che riflette appieno lo spirito di una città aperta, multiculturale e tollerante, valori sui quali è basato il programma dell’unità Cucina delle diversitàIn questa Cucina i Rom diventano  relatori-mentori nell’ambito dei laboratori previsti dal programma, mentre le persone con disturbi pervasivi dello sviluppo si trasformano in attori sul palcoscenico del teatro nazionale. Il programma culturale di quest’unità intende trasmettere un messaggio di comunanza, solidarietà e rispetto, ricordando questi valori ai cittadini della Croazia, con l’intento di promuovere la diversità come un fattore che indubbiamente unisce e non divide.

Il programma Cucina delle diversità affronta anche il tema delle migrazioni. Mentre assistiamo a un grande numero di partenze, di persone che oltrepassano i confini e lasciano i loro Stati di provenienza e d’altra parte si registrano nuovi arrivi, di genti che diventano nostri nuovi vicini, Cucina delle diversità pone al centro dell’attenzione le migrazioni come fenomeno globale, lo esplora e riflette sulle sue conseguenze. Ad esempio, in questa parte del programma di Fiume –  Capitale europea della cultura, i membri delle associazioni delle minoranze nazionali della città di Fiume danzano, cantano e preparano specialità culinarie delle rispettive gastronomie nazionali offrendole ai propri concittadini e ospiti, ma contemporaneamente in questa parte del programma si discute anche di afrofuturismo, corrente politica e culturale che pone come base di partenza della propria azione le migrazioni del popolo afroamericano causate dal colonialismo.

Tuttavia, le migrazioni, le minoranze e l’attivismo non sono tematiche  solamente fiumane, croate o regionali, ma anche il motto dell’Unione europea, “Unita nella diversità”, che sta a indicare una comunità in cui i cittadini sono riusciti a operare insieme a favore della pace e della prosperità, mantenendo al tempo stesso la ricchezza delle diverse culture, tradizioni e lingue del continente, per cui si può concludere che l’unità programmatica Cucina delle diversità ha una dimensione tanto locale quanto europea e mondiale.

Nella fase pre-programma, il pubblico ha già avuto l’occasione di assistere alla maggior parte dei programmi che si svolgeranno nel 2020 come parte di Cucine delle diversità, attraverso manifestazioni quali: il Festival di world music e gastronomia Porto Etno, il Festival europeo del racconto breve, la Giornata dei migranti, la Rivista delle letterature minori, Smoqui – Festival della cultura femminista e queer, RoUm e il Quinto ensemble. Per celebrare il 2020, tutti questi programmi stanno diventando più ricchi, di maggiore durata e acquistano anche nuovi contenuti, come Una città: una meta – Coppa di capitale europea della cultura, il Concerto delle canzoni e cori da stadio, nonché il Hay Festival.

Ospite principale del progetto: MMSU – Museo d’arte moderna e contemporanea

Partner locali: Cinema d’Essai (Art-kino); Museo civico Fiume; Centro di studi avanzati  – Università di Fiume; Biblioteca civica Fiume; Accademia di arti applicate – Università di Fiume; Teatro nazionale croato Ivan de Zajc; Organizzazione lesbica Fiume LORI

Partner europei: Red Star Line Museum (Anversa); Deutsches Auswanderer Haus (Bremerhaven) ; Brunnenpassage (Vienna) ; Mångkulturellt Centrum (Botkyrka/Stoccolma), CAMP/Centre for Art on Migration Politics (Copenhagen) ; Migration Policy Group (Bruxelles); Trampoline House (Copenhagen); EPEKA

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