Partendo da Fiume e dai confini che l’hanno segnata e ridisegnata nel corso della storia, la mostra induce a riflettere sui confini, sia su quelli personali, sociali e politici, sia su quelli economici che ci sono stati imposti oppure che ci siamo imposti da soli; come e in quale misura essi influiscono sulla nostra vita quotidiana e come si riflettono sulle libertà personali e sui diritti dell’uomo.
Fiume, alle cui spalle passano le rotte delle attuali migrazioni, nella sua storia è stata testimone di spessi cambiamenti di confine, che influivano inevitabilmente sull’identità delle persone che vi vivevano e sulla loro memoria collettiva. Parlando di Fiume, parliamo anche della “fortezza Europa“ e dell’esperienza contemporanea dell’uomo e del suo rapporto verso i confini, che nel contempo sono attrezzi per la tutela degli interessi e diritti delle rispettive comunità e un meccanismo per mettere a rischio i diritti e gli interessi di quelli esclusi.
L’obiettivo della mostra è di generare, attraverso la presentazione di esperienze locali, un’esperienza universale del significato dei confini personali, sociali, politici ed economici che ci sono stati imposti oppure che ci siamo imposti da soli, nonché spronare i visitatori a riflettere come e in quale misura essi influiscono sulla nostra vita quotidiana e come si riflettono sulle libertà personali e sui diritti dell’uomo.
La mostra Confini – tra ordine e caos è il programma espositivo centrale del Museo di marineria e storia del Litorale croato di Fiume, che verrà presentato negli ambienti del Palazzo del Governo e alle mostre dislocate – Collezione museale dal Castuano, Centro memoriale Lipa pamti.
Alla mostra ha lavorato il team di curatori del Museo: Marko Badurina (HR), Margita Cvijetinović (HR), Ana Golja (HR), Vana Gović (HR), Tamara Mataija (HR), Nikša Mendeš (HR), Ivo Mileusnić (HR), Tea Perinčić (HR), Ranko Starac (HR), Ivana Šarić Žic (HR) e Jasna Ujčić Grudenić (HR), mentre autori del design sono Sanjin Kunić (HR) e Nikolina Radić Štivić (HR).