La direttrice programmatica Dolce e salato vuole attivare la città in una zona in cui il fiume (dolce) incontra il mare (salato). L’obiettivo è rivitalizzare gli spazi urbani, le ex strutture industriali e portuali e avviare il cambiamento.
L’area che va dal canalone della Fiumara fino al Delta e al Molo longo – da sempre spazio transitorio di confine, attualmente occupato da un’infrastruttura industriale e portuale dismessa e trascurata – è un punto in cui s’incontrano città e natura. Lo spazio, situato lungo l’ex confine tra Fiume e Sušak, e che oggi divide l’abitato e il porto, è il luogo ideale per dare un nuovo inizio alla città. La direttrice programmatica Dolce e salato indica le varie forme di possibile (co)esistenza in quest’area.
Specchio del presente e finestra sul futuro
Ai cittadini fiumani, il programma “dolce e salato” offrirà uno sguardo su quello che potrebbe essere il futuro di Fiume, mentre il pubblico internazionale si confronterà su una questione di fondo: Fiume può avere un posto nel mondo che si occupi di cambiamenti climatici, esplorazione dello spazio, alta tecnologia, migrazioni, nuovi modelli economici e relazioni sociali? In altre parole, scopriremo insieme se possiamo, ed eventualmente come possiamo farlo, creare nuovi de Adamich, Whitehead, de Ciotta, Andrić, Kamov, Zajc, Emili, Magaš, Parafi, Termiti e altri. La direttrice programmatica Dolce e salato sarà al contempo specchio del presente e finestra sul futuro.
La nuova vita del Delta inizia nel DeltaLab
DeltaLab, centro di ricerca e produzione multidisciplinare presso l’Università di Fiume, con il sostegno dell’architetto fiumano Idis Turat, ha riunito 17 team di architetti e designer incaricati di progettare 16 interventi nell’ambiente per integrare lo spazio di Dolce e salato nel tessuto cittadino, rispettivamente creare nuovi punti focali e d’incontro dei cittadini. Nell’elenco dei membri dei vari team ci sono nomi come Nikola Bašića (Organo marino a Zara), 3LHD (Centro Zamet e Ponte dei difensori croati della Guerra patriottica a Fiume), lo studio Bevk Perović architetti (Casa dello studente a Lubiana), Dinko Peračić (Museo d’arte moderna e contemporanea a Fiume), Damir Gamulin e Antun Sevšek (Centro memoriale Lipa ricorda), lo studio architettonico SKROZ (Kokošvaroš, una specie di pollaio moderno a Rakov Potok e Old Red Bus Station a Leeds), nonché altri.
Agli architetti e designer si sono affiancati scienziati, ricercatori, esperti e artisti provenienti da Fiume, da altre città della Croazia e dall’estero, tra cui Deyan Sudjic (curatore e direttore del Design Museum di Londra), Vedran Mimic (professore di urbanistica all’Illinois Institute of Technology a Chicago), Damir Martinović Mrle (musicista), Igor Eškinja (artista visuale), Nebojša Zelić (professoe di filosofia), Velid Đekić (autore e ricercatore) e tanti altri; quindi varie organizzazioni, come ZK/U di Berlino, Collettivo creativo Kombinat, Urbani separe, ReUse ed esponenti della vita pubblica e privata. Tutti costoro hanno dato il loro prezioso contributo alla pianificazione di programmi all’interno dell’unità Dolce e Salato, costituiti da interventi spaziali e artistici, programmi culturali, educazione e ricerca, tutti implementati in modo operativo ed efficiente da DeltaLab.
I diversi eventi artistici e culturali pianificati nell’area coperta da Dolce e salato risveglieranno la città che scorre e attireranno l’attenzione su uno spazio urbano specifico. Alcune delle location sono il capannone dell’Exportdrvo, il Molo longo, le terrazze dei grattacieli e Scoglietto. Gli interventi nell’ambiente offriranno nuovi contenuti a cittadini e visitatori, che in questo modo avranno l’occasione di vivere la città con occhi diversi. Ad esempio, si tratta dell’intervento Bacino Delta dl gruppo di architetti SKROZ. La grande, centrale, internazionale mostra tematica Fiume fantastica affronta la storia della città e della regione e la studia in riferimento al contesto globale, la sua entusiasmante crescita e lo sviluppo imprevedibile attraverso la storia e l’architettura, il tutto visto attraverso il prisma di una travolgente nozione di potere.