Un’installazione artistica composta per quest’occasione da un gioco di carte inventato Porti aperti – un gioco di evocazioni accompagnato da materiali visivi e testuali attraverso i quali parliamo dei porti, dei collegamenti e della collaborazione
Questa installazione artistica dei Global Ports Authority, un gruppo formato da Max Haiven (CA), Cassie Thornton (US) e Oliver Lerone Schultz (DE), pone al centro dell’interesse i porti, le città portuali e i popoli di tutto il mondo. Per quest’occasione l’installazione è composta da un gioco di carte inventato Porti aperti – un gioco di evocazioni accompagnato da materiali visivi e testuali.
Con tutta una serie di eventi e interventi urbani i Global Ports Authority presenteranno queste carte come un mezzo di rivelazione, celebrazione, accelerazione, abbellimento e per raccontare la storia sui collegamenti e le collaborazioni che hanno da sempre caratterizzato i porti come Fiume.
Il porto qui viene inteso in senso largo – non solo nei quadri standard dei porti marittimi o aerei, ma in un senso più generale, di zone collegate tra loro, zone di passaggio, di architetture e istituzioni che interessano la migrazione delle persone e il trasporto delle merci, nonché le zone tra l’importazione e l’esportazione, interno ed esteriore, domestico o straniero.
Giochi come gli scacchi, la dama, il go o il backgammon vengono presi seriamente, come un portale di una diversa realtà, nel quale da millenni – proprio attraverso i porti – veniva divulgata l’unione e la socievolezza, forme abbandonate di solidarietà e messaggi nascosti. I Global Ports Authority hanno sviluppato un gioco che mette in evidenza l’importanza dell’apertura e offre soluzioni per un mondo che ha perso ormai la rotta.