L’enigma dei lavori del direttore del balletto nella coreografia del volo e della caduta viene eseguita in un ambiente singolare come il porticciolo dell’area in cui si intrecciano la nuova e la vecchia industria.
Site-specific, una rappresentazione drammatico coreografica la cui regia è curata dal regista sloveno di origini fiumane Janez Janša, la coreografia è di Maurice Causeya (US), mentre il collaboratore esterno Blaž Zgaga (SI).
Perché tutti i regimi amano il balletto? Dall’aristocrazia che lo ha creato, al capitalismo che lo ha impacchettato, fino al socialismo che lo ha incoronato ad arte statale. Perché il balletto è tanto attraente all’autorità, al potere e allo splendore, sia esso di origine russa, francese, americana o semplicemente di origine occidentale e coloniale o imperiale? La disciplina che produce graziosità? La disciplina come condizione necessaria alla libertà? La disciplina che da un lato detta ordine alle parate militari, mentre da l’altra la sublime semplicità nei movimenti dovuti ad un corpo attentamente allenato? Perché i balletti, nonostante parlino un linguaggio universale, in Croazia (come del resto in altri Paesi) sono nazionali?
La storia del balletto e della sua vicinanza al potere e alle autorità, all’ordine e alla disciplina pervade il personaggio di Nikša Župa, manager culturale nativo di Spalato, direttore dell’Accademia di arti drammatiche di Zagabria e direttore artistico del Balletto del Teatro nazionale sloveno di Lubiana dal 1991 al 1992.
In quel periodo, che alcuni ritengono sia stato uno dei periodi più propulsivi del balletto sloveno, Župa diventò uno dei più importanti trafficanti d’armi sul territorio dell’ex Jugoslavia e organizzò diversi trasporti di contingenti via aerea e via mare. La Slovenia è stata uno degli snodi chiave per la distribuzione delle armi, alla quale hanno partecipato diversi alti funzionari statali con i quali Župa collaborava.
Le sue attività lo portarono poi a Vienna, centro del traffico d’armi su cui ormai gravava l’embargo posto dalle Nazioni Unite. È stato il Balletto di Lubiana soltanto una copertura per i lavori pericolosi che molto attentamente divideva dalla passione per il balletto? Come mai nessuno si è mai chiesto, nemmeno i colleghi del teatro, cosa fosse successo Župa, una volta manager di successo molto apprezzato? Com’è diventato un trafficante d’armi e perché è stato abbattuto l’aereo su cui volava? Perché la sua scomparsa è coperta da un velo di segretezza? La storia è in effetti un esempio molto interessante di quanto l’arte e la cultura siano radicate negli eventi politici e sociali.
Janez Janša (nato a Fiume come Emil Hrvatin) è regista cinematografico e di teatro, nonché un artista contemporaneo. Ha firmato numerosi progetti e spettacoli interdisciplinari per i quali è molto conosciuto e riconosciuto sulla scena europea. Ad esempio la sua rappresentazione Drive in Camillo ha inaugurato la Biennale europea d’arte contemporanea Manifesta 3. È uno dei tre artisti sloveni che nel 2007 cambiarono il proprio nome in quello del politico sloveno che all’epoca ricopriva la funzione di premier sloveno.
La rappresentazione drammatico-coreografica verrà portata in scena dai membri de Balletto e del Dramma croato del TNC Ivan de Zajc.