La città di Fiume ha cambiato sette diversi Stati soltanto negli ultimi cent’anni, è sopravvissuta a occupazioni, liberazioni, monarchie, imperi, rivoluzioni politico-sociali, crolli.
La città è stata burrascosamente attraversata e ha accolto numerose personalità che hanno segnato il Ventesimo secolo, da d’Annunzio e Mussolini a Tito e Che Guevara; presenze che hanno lasciato una traccia indelebile nella memoria dei fiumani.
L’indirizzo programmatico L’età del potere è basato sul concetto di Fiume come laboratorio di storia europea e parla delle diverse forme e dei rapporti di potere, sviluppando l’argomento con mostre di carattere storico e artistico, rappresentazioni teatrali di alto livello, spettacoli di danza e operistici e altri eventi.
La storia di Fiume è uno specchio dell’Europa
L’età del potere indaga i mutamenti storici, il significato attuale del concetto, la struttura, le esperienze e le prestazioni del potere. In relazione alla sfera del potere, il programma spazia dal vissuto intimo e personale a quello subito nei regimi totalitari che hanno trasformato le storie narrate e omesse.
Le realtà divise sono state esperienze che hanno plasmato l’identità di molte città europee, compresa Fiume, per decenni percorsa da un confine naturale rappresentato dalla Fiumara. Mentre i fili spinati segnano le frontiere nel continente e tra gli Stati si stanno rialzando i muri, la storia di Fiume diventa uno specchio, che è minaccia e al contempo monito sui processi in atto nell’Europa contemporanea, e non solo.
Fiume e le sue esperienze, dal passato al presente e al futuro della città, sono il punto di partenza di quest’unità programmatica, ma non limitano la portata e l’intento dei programmi stessi. In tal senso, l’osservazione delle strutture del potere comprende aspetti che vanno dalle idee e dalle conoscenze alla realizzazione delle varie forme e ai loro effetti; dai giochi politici ai diritti umani; dalla violenza e dalla repressione alla fragilità della vita di altri esseri e alla sopravvivenza dell’ambiente naturale; dalle fonti ai confini; dalla resistenza alla responsabilità. Il programma copre una vasta gamma: dal potere distruttivo a quello creativo.
Ricco programma di spettacoli ed esposizioni
Fiume presenta la sua suggestiva storia, piena di grandi potenze che l’hanno pretesa con le mostre L’Olocausta di d’Annunzio, Il violino oltre i confini/Stradivari a Fiume – Kresnik e Cremona e I confini tra ordine e caos. Il ciclo comprende anche una serie di concerti di grandi musicisti, che si esibiscono suonando su violini Stradivari e Kresnik.
Il ricco programma di spettacoli comprende, tra l’altro, il festival della celebre compagnia teatrale di Bruxelles, Needcompany, del drammaturgo, regista e artista visivo belga Jan Lauwers, inclusa la messa in scena del nuovo pezzo All the Good, ma anche delle pièce Concert by a Band Facing the Wrong Way e Forever.
Anche il noto coreografo greco Andonis Foniadakis presenterà la sua recente produzione, Burning Water, mentre tra i nuovi allestimenti operistici si segnala Tristano e Isotta di Wagner, con la direzione di Anne Bogart, famosa regista e pedagoga statunitense applaudita sui palcoscenici di tutto il mondo e una delle figure di maggior rilievo del teatro contemporaneo.
Il programma espositivo consiste in una serie di mostre di arte contemporanea e percorsi incentrati sulla storia fiumana ed europea, comprese esposizioni permanenti allestite nei nuovi spazi museali, in primis il palazzo dello Zuccherificio, che ospiterà il Museo civico di Fiume, e la Galeb, che diventerà la prima nave-museo croata.
Nel programma, merita un posto di rilievo anche la rassegna sull’arte visiva contemporanea degli anni Novanta del secolo scorso nei Paesi dell’Europa dell’Est, intitolata Gli anni ’90: Cicatrici, cui seguirà una conferenza internazionale sul periodo trattato.
Si annuncia particolarmente interessante anche l’installazione audiovisiva The Anachronic Bath-House di Heiner Goebbels, che appartiene ai più importanti esponenti della scena musicale e teatrale contemporanea, che sarà accessibile anche negli spazi della vecchia piscina di Scoglietto, sempre a Fiume.
Completano il programma due grandi conferenze, Capsula del tempo I e II, che affrontano questioni relative alla storia di Fiume dal 1900 al 1945, quando la città era divisa e soggetta a diverse dominazioni, rispettivamente dal 1945 al 1990, ossia all’epoca della Repubblica socialista e federativa di Jugoslavia.
Sono parte imprescindibile del programma anche le opere artistiche, le installazioni e le performance sull’Isola Calva, che avvicineranno il grande pubblico a un tema drammatico e doloroso, con un confronto diretto con il passato, al fine di espandere lo spazio delle libertà democratiche e della verità.
La cultura oltre i confini
Interrogarsi e riflettere sui confini o limiti della libertà artistica è un imperativo dal quale hanno origine diversi programmi che si presentano a Fiume nell’ambito di questo tema. I confini non sono solamente le barriere fisiche delle quali siamo stati e siamo tuttora testimoni, ma spesso anche le barriere spirituali da abbattere. E la cultura è appunto lo strumento ideale per superare i confini, come del resto dimostrano i numerosi programmi previsti all’interno di quest’unità.